venerdì 18 gennaio 2013

Come scegliere tra conto deposito e libretto di risparmio

Come scegliere tra conto deposito e libretto di risparmio
Anche se la situazione economica e finanziaria della maggior parte delle famiglie italiane ed europee non è delle migliori è sempre bene pensare al futuro e, di conseguenza, alla salvaguardia dei propri piccoli, se non addirittura risicati, risparmi quotidiani.

Due tra le strategie più comuni, diffuse ed utilizzate, in tutta sicurezza, tranquillità e comodità, dagli italiani sono il libretto di risparmio (oltre modo famoso è quello messo a disposizione di tutta la propria clientela, anche di età inferiore ai 18 anni, da Poste Italiane) ed il conto di deposito del quale, come certamente saprete, avremmo parlato in ben più di un'occasione sul nostro blog.

Entrambi, come risaputo, consentono di mettere al sicuro i propri risparmi ma, al di là di questa'unica caratteristica comune, presentano peculiarità che rendono questi strumenti estremamente differenti gli uni dagli altri.

Riassumendole in poche righe potremmo affermare che le principale caratteristiche del libretto di risparmio sono:

  • la rigidità della gestione (poiché può venir gestito esclusivamente dal titolare, a meno che non si tratti di un libretto di risparmio al portatore, ed esclusivamente presso gli sportelli dell'istituto di credito di riferimento)
  •  la scarsa entità dei tassi di interesse (in nessun caso, infatti, superano il 2% lordo dell'importo depositato)
Per quanto, invece, riguarderebbe il conto di deposito si può certamente dire che le più importanti caratteristiche di questo strumento sono:
  • la flessibilità della gestione (poiché, potendo venir gestito anche, se non esclusivamente, on line, può effettivamente venir gestito da chiunque, purché abbia le necessarie credenziali di accesso e riconoscimento, da qualsiasi luogo e grazie a qualsiasi strumento informatico e tecnologico)
  • la notevole entità dei tassi di interesse (che in taluni casi, a seconda dell'importo depositato e della durata del vincolo contrattuale instaurato tra banca e cliente, possono superare il 5%).
Concludendo questo nostro breve articolo su questo delicato argomento possiamo ribadire come il libretto di risparmio sia maggiormente adatto a chiunque non cerchi uno strumento eccessivamente flessibile né estremamente remunerativo mentre il conto di deposito, per così dire più frizzante e brioso, è sicuramente più adatto ad una clientela che, pur non volendo rischiare di perdere il capitale, intende movimentarlo con più frequenza e con più facilità.

Non dimentichiamoci infine, qualora si volesse o dovesse effettivamente scegliere tra i due strumenti, che nessuno dei due presenta alcun costo di gestione, apertura o chiusura ma che entrambi, come certamente, saprete, sono soggetti alla ormai ben nota ritenuta fiscale del 20%.





comments powered by Disqus